Nessuno
dovrebbe sottovalutare l'importanza di un idoneo equipaggiamento:
vestiti e scarpe, anche se si tratta solo di una semplice e tranquilla
camminata! Non sarebbe giusto, tuttavia, imporre che si debba
assolutamente portare solo quanto segue
Un
problema particolare consiste nelle condizioni estreme esistenti in
montagna e quelle che si possono creare nel giro di pochi minuti, come
le differenze enormi fra caldo piacevole, caldo afoso e freddo rigido.
Una forte sudorazione p.es. è spiacevole e faticosa quanto il freddo. A
lungo andare se la cava bene solo chi riesce ad adeguarsi realmente a
questi sbalzi ed alle conseguenti condizioni. Tutto questo non si può
imparare seguendo meccanicamente le regole descritte. Potrà agire
correttamente solo chi saprà riconoscere un problema e comportarsi di
conseguenza. In quest'ottica sono state fatte le riflessioni che
seguono.
E
c'è di più: non è assolutamente necessario rifornirsi continuamente
delle novità che l'industria dell'abbigliamento sportivo mette sul
mercato, anche se, a volte, certi articoli sono veramente pratici, come
p.es. le scarpe morbide con suola molleggiata, oppure il tessuto
elasticizzato per pantaloni.
Altri,
invece, si mostrano subito sprovveduti, io preferisco ancor oggi la
vecchia e calda manopola di lana a tutti i guanti moderni, a meno che
non abbia deciso di andare in roccia.
Seguono le esigenze varie, alle quali dovrebbe ovviare un adeguato abbigliamento:
Variabilità: questa
è, senza alcun dubbio, la caratteristica più importante, perché in
montagna condizioni di caldo e di freddo possono cambiare rapidamente.
Per questo motivo è bene munirsi di giacca a vento con cerniera
divisibile.
E
meglio inoltre, ed anche più comodo, indossare più strati leggeri,
anziché pochi e pesanti. Due maglie leggere vanno meglio di un pullover
pesante o di un giaccone. È anche meglio portare una giacca a vento di
stoffa, più una giacca impermeabile, che non una giacca piumino
ingombrante. La biancheria non dovrebbe mai essere troppo calda, perché
sarà difficile liberarsene durante il cammino.
Ancora
un pensieri no sui pantaloni: è meglio portare quelli lunghi, o quelli
alla zuava, chiusi sotto il ginocchio. Arrotolando i calzettoni sulle
caviglie, si ha un'ulteriore possibilità di regolare la temperatura.
Con il freddo: nonostante
tutti i tessuti moderni, il materiale ideale rimane sempre la lana,
fibra naturale che mantiene il caldo nei calzettoni, nei guanti, nelle
maglie, nei pantaloni e nei berretti.
Le
persone previdenti e responsabili porteranno sempre nello zaino un
cambio di calze e biancheria, specialmente per le lunghe escursioni.
Chi, lungo il cammino, sentirà ancora freddo, portando tutti gli
indumenti disponibili, avrà preparato lo zaino con troppa leggerezza. In
fin dei conti non si dovrebbe mai avere freddo, né durante una sosta,
né aspettando che la nebbia svanisca.
Con vento e freddo: il
vento e la bufera, in montagna, sono parte integrante del maltempo; in
questa eventualità, anche la temperatura corporea scende rapidamente.
Vive pericolosamente chi, con bassa temperatura, si trovi in montagna
equipaggiato inadeguatamente.
Per
coprirsi bene, in questo caso, sono indispensabili: una giacca a vento
impermeabile con chiusura lampo fin sotto il mento, un berretto di lana,
occhiali e una sciarpa per proteggere il capo anche nella bufera di
neve.
Si
trovano in commercio pantaloni di tessuto caldo e a tenuta stagna. È
più pratico, però, un pantalone leggero con copripantalone impermeabile.
I
calzettoni di lana devono avere la giusta lunghezza ed arrivare fin
sotto la fascetta dei pantaloni alla zuava; in caso di condizioni di
temperatura estreme si possono completare con gambali non troppo
stretti. Ciò fornisce una protezione aggiuntiva.
Con il bagnato: il
materiale goretex permette una traspirazione attiva ed è
contemporaneamente caldo ed impermeabile. Per il momento sembra il
materiale più adatto in caso di pioggia. In caso di forte vento e con
bufera è meglio coprirsi, preferibilmente con un'ampia mantella che
copra anche lo zaino e non permetta all'acqua di sgocciolare nei
pantaloni. lo preferisco tuttavia, sempre che il vento non tiri troppo
forte, il vecchio e venerando ombrello; soltanto così si può regolare
veramente il caldo e si evita il sudore e l'umidità dal didentro.
Avendo
indosso indumenti umidi, si rischia, quasi sempre, una malattia da
raffreddamento. Con i jeans bagnati, p. es., l'isolamento scende a zero.
Non ho mai incontrato alpinisti che, senza guanti, avessero le mani più gelate di chi portava i guantoni da sci sintetici.
"
Anche in questo caso si levi ancora una lode alla lana: le già citate
manopole I follate mantengono ampiamente la loro proprietà di conservare
il caldo, anche se bagnate. Si rivelano invece antipatiche certe fibre
sintetiche, qualora siano bagnate, risultando insopportabili sulla
pelle: p.es. camicie, calzettoni ecc.
Con il caldo: l'unico
mezzo efficace contro il caldo e la sudorazione in montagna è un
abbigliamento leggero e che favorisca la traspirazione. Si possono
portare pantaloni di cotone leggeri, oppure anche shorts. Questi ultimi
vanno bene se limitati a brevi escursioni non in quota, dalle quali si
rientra relativamente presto. A volte basta solo un vento improvviso per
far abbassare rapidamente la temperatura atmosferica, anche in una
giornata di sole. Per questo motivo, nelle escursioni di un certo
impegno, è bene portare nello zaino indumenti caldi, come maglie,
guanti, giacca a vento ecc. Per la biancheria si sceglie a volte,
purtroppo, la fibra sintetica che, con il sudore, diventa insopportabile
e con il vento I si fa fredda e rigida. E meglio portare i biancheria
di cotone oppure l'apposita biancheria sportiva. Questo vale anche per
camicie e camicette.
Comodità: libertà
di movimento e comodità si antepongono alla moda ed alla vanità. Se
pensiamo ai pantaloni incredibilmente stretti, dentro i quali era
pressoché impossibile respirare normalmente, non potendo piegare le
ginocchia, pena l'apertura delle cuciture. A questi inconvenienti i
tessuti elastici e la moda almeno per il momento hanno posto un rimedio.
Anche la giacca a vento non dovrebbe mai essere troppo stretta e )
Lasciare comodo spazio per due maglie (così l'isolamento è maggiore,
anche con una taglia grande). Inoltre è particolarmente fastidioso un
abbigliamento troppo stretto. Allungando il corpo in cordata, gli
indumenti stretti scivolano in alto. Scarpe e calze devono calzare bene
per rendere ottimale il proprio conforto
Ordine ed accuratezza: taluni
si ritengono naturalisti irresistibili con pantaloni macchiati e in
canottiera, con barba ispida e spandendo talvolta zaffate di sudore.
Certe persone invece, specialmente le signore, sono felici solo se
trovano la possibilità di esporre ai raggi del sole
qualche
centimetro in più della propria pelle. Non è una bella cosa incontrare
ancora gente vestita in modo non adeguato, con la scusa che in montagna
si è sempre ben vestiti con un abbigliamento adatto, né, d'altro Iato,
si deve adottare la «divisa> (camicia a quadri bianchi e rossi). Un
po' di attenzione nell'abbinare le tinte! Di tanto in tanto lavare i
pantaloni e pulire scarpe e scarponi ...
Abbigliamento resistente: escludendo
il pullover, il solito vestiario di tutti i giorni è inadatto per le
escursioni in montagna. Un pantalone lungo, p.es., si sporca e si scuce
più facilmente, perdendo anche la bella piega... Per tutte le escursioni
in montagna specialmente per i pantaloni i tessuti devono essere
resistenti e, possibilmente, a prova di macchia per non dover rinunciare
alla sosta tranquilla su un verde prato di montagna.
Scarpe e scarponi: chi
va spesso in montagna, sarà fornito d'ogni sorta di scarpe sportive.
Per il tempo asciutto basta un paio di scarpe leggere, per camminare
senza fatica. Sul bagnato, invece, e sul terreno dove un passo sicuro è
importante, sull'erba alta e sul terreno scosceso e detritico, occorrono
scarponi più pesanti con suola rigida; sul terreno coperto di neve
bagnata è indicato un modello sintetico, con tomaia a più strati. Una
novità pionieristica sono le suole antiurto, che permettono un passo
morbido, risultando ideali per l'articolazione del ginocchio e per la
spina dorsale.
L'acquisto
delle scarpe richiede tutto il tempo necessario per provarle, perché
devono calzare bene dal primo istante e non devono stringere
assolutamente; altrimenti è meglio rinunciare all'acquisto. Con la neve
sono necessari anche i gambali; bastano quasi sempre quelli semplici.
Come l'abbigliamento, anche il resto dell'equipaggiamento va adattato di
volta in volta. C'è chi, effettuando un'escursione nelle Prealpi, porta
con sé un enorme zaino, altri, invece, vanno in alta montagna senza
portare le cose più elementari ed essenziali, come p.es. una cartina
turistica ed un alti metro. Chi, verso sera, vorrà ancora salire dal
fondovalle ad un alto rifugio alpino, non dovrà dimenticare una lampada
di emergenza ed una pila di riserva. Per chi, invece, partirà all'alba,
la lampada sarebbe un peso inutile.
Lo zaino: ad
esso non c'è alternativa in montagna! Tutte le borse a tracolla, borse
di plastica, giacche con le maniche legate intorno alla vita ecc.,
possono solo essere definite ingombranti e poco pratiche. Anche uno
zaino troppo piccolo è scomodo. Il dover pescare oggetti, in fondo ad un
sacco strapieno, è quantomeno faticoso. Importanti e pratiche sono le
tasche esterne con chiusura a patta.
Diverse
cose dovranno rimanere sempre nello zaino: un piccolo «necessaire» o un
astuccio con filo, ago e spilli di sicurezza, stringhe per scarpe, 2 m
di corda di 3 mm di diametro, un pezzo di filo metallico ed un coltello
da tasca. In situazioni impreviste queste cose saranno di grande aiuto.
È
molto importante anche un pronto soccorso tascabile. Per una gita di un
giorno dovrebbe contenere due fasce elastiche, due bende di garza,
compresse, diversi cerotti, calmanti; per escursioni più lunghe ed
impegnative anche un gel per ferite di ogni genere, pomata per ematomi e
slogature, pastiglie per il sistema circolatorio e lassativi. Inoltre
va messa nello zaino una coperta di soccorso.
Le
persone sensibili alla luce, non devono dimenticare occhiali da sole e
da neve. Questo vale anche per le creme solari ad alto fattore di
protezione; eventualmente si inserisca anche uno stick protettivo per le
labbra.
In merito alle carte dei sentieri, alti metro e bussola, si veda al capitolo «orientamento» (pag. 91).
Tutti
gli altri oggetti dell'equipaggiamento, come corde, piccozza, ramponi,
non si addicono più a questo manuale alpino. Citiamo solo brevemente le
racchette da sci, che vengono usate da un crescente numero di
escursionisti, per alleviare il peso sulle articolazioni e per reggersi
meglio. Per poter conseguire una miglior distribuzione del peso, si
devono portare sempre due racchette. Per escursioni più complesse, p.es.
con passaggi assicurati, sono di grande ausilio le racchette
pieghevoli, che si possono sistemare anche nello zaino.
(Rifermento libro: "Escursionismo e Alpinismo " di Dieter Seibert edito da Rother. )